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La provincia ha una grande vitalità, nel bene e nel male. Forti e spesso avventurose spinte culturali, ma al tempo stesso un malessere che può sfociare in disagio tangibile e manifesto. A volte in orribili delitti. Schiacciate tra la campagna e le metropoli, di cui subiscono il fascino sentendosi "distanti", le piccole città vivono spesso in modo più pressante la distorta ansia di successo e di protagonismo dei nostri anni. Cercano di riprodurre i miti delle grandi città, assumendone i difetti senza averne i vantaggi. Difficile e certamente sbagliato trarne delle conclusioni, ma è un fatto - la cronaca recente lo testimonia - che i più orrendi delitti familiari vengono commessi nelle piccole città o addirittura nei paesi. E non di rado è proprio nelle province che le grandi organizzazioni criminali infilano i loro tentacoli, al riparo dalla ribalta dell'informazione nazionale. L'antologia porta alla luce questo mondo sommerso, svelandone insieme ai lati oscuri gli aspetti più trascurati: dalla Pordenone di Tullio Avoledo alla Montecatini di Emiliano Gucci, dall'entroterra ligure di Marino Magliani alla Ravenna di Gianluca Morozzi, dalla Viareggio di Divier Nelli alla Sicilia profonda di Domenico Seminerio, dalla Parma di Valerio Varesi alla Massa Carrara di Marco Vichi, con un'incursione oltre frontiera nella Svizzera ticinese di Andrea Fazioli. Dopo le "Città in nero", altri nove noir d'autore che raccontano un'Italia poco conosciuta, al di là degli stereotipi.